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Il caso Mattia Falcinelli uno studente italiano a Miami viene incaprettato e sottoposto a maltrattamenti all’ uscita di un locale a Miami. Ha un confronto con gli uomini della sicurezza del locale poi, all’esterno con la polizia di Miami chiedendo di riavere i suoi telefoni in possesso degli uomini della sicurezza.

Per fare questo sembra tocchi un agente dì polizia. A questo punto si scatena una reazione spropositata e sproporzionata all’evento accaduto. Viene posto a terra, seviziato per 10 minuti dovendo subire la violenza che gli viene esercitata. L’ intelligenza a non toccare soprattutto in quei momenti con le mani un agente di polizia in servizio, ma senza dubbio la reazione è stata di una violenza psicologica inaudita oltre che fisica. In quei casi basta un niente per fare esplodere gli animi e accendere una miccia. Succede in tutti i locali. Non bisogna andare a Miami, basta uscire la sera in un locale in Italia o in una qualunque discoteca.

L’esercizio delle funzioni di un uomo della sicurezza di un uomo del locale è quello di mantenere la serenità e l ‘esercizio della attività dello stesso in un atmosfera di tranquillità.

Mattia Falcinelli non è stato in quei momenti così intelligente e disciplinato nel rispetto del lavoro altrui. Ma una cosa è certa, non era un caso . Una situazione di un soggetto pericoloso che poteva creare elemento di tale disturbo alla serata e all’ambiente. L’ esercizio della forza e nell’uso delle funzioni di quel ruolo a volte. Ma l utilizzo della violenza da parte di un agente di polizia su un ragazzo che non ha in mano un elemento che rappresenta pericolo è stata sicuramente spropositata. Quando si va nei locali o negli ambienti pubblici ad esempio lo stadio per il calcio bisogna usare prudenza e testa, che gli agenti hanno perduto. Se Mattia avesse tenuto in quei momenti le mani a posto sarebbe stato meglio , ma nulla e  dico nulla. Poteva e può legittimare le modalità con cui il ragazzo è stato trattato. Un’esperienza atroce da subire. Che sicuramente ricorderà per sempre e resterà sul suo corpo, nella sua anima deplorevole.

 

Dott. Giuseppe Deiana