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L’estate 2022 si annuncia calda e particolarmente movimentata. Tante le città e i luoghi di villeggiatura presi d’assalto da turisti con la voglia di lasciarsi alle spalle l’immobilità che ha caratterizzato il periodo pandemico. Laghi, spiagge, montagne piene di famiglie, turisti solitari e gruppi organizzati che scoprono e godono le bellezze della nostra affascinante penisola. Il turismo, più che mai, rappresenta un settore di ripresa e resilienza che ci permette di risollevare un po’ la nostra economia messa a dura prova dalla pandemia e dalla guerra che si sta consumando in terra ucraina.

Quanto dolore viene rappresentato ogni giorno dalle immagini che ci giungono dal terreno di guerra, quanta fatica deve fare la nostra mente per tenere l’angoscia lontana sotto l’ombrellone e poter organizzare un viaggio di relax, fare le valige e partire con la mente leggera e la fiducia di trascorrere spensierate giornate  vacanziere.

Spensieratezza che fa rima con “negazione temporanea” che ci permette di   poter godere dell’atmosfera estiva e non  cedere alle considerazioni che riguardano l’assurdo  insito nel concetto di  guerra  supertecnologica, globalizzata 2.0. Quanta strada ha percorso l’essere umano per giungere al 2.0, quante scoperte, quante nuove realtà che affascinano le vecchie e le nuove generazioni. Tanta strada percorsa  in avanti verso l’evoluzione ma anche tanta strada percorsa in senso involutivo. Involuzione che fa rima con inquinamento, con povertà, con perdita del principio di realtà e costruzione di “contesti” virtuali che vengono vissuti come reali. Reale è il bisogno di leggerezza che sentiamo forte e che ci conduce verso mete di divertimento e svago.

Reale è la mancanza di denaro che viene superata attraverso un potente indebitamento che contempla  la “ratealizzazione coatta” che ci permette di azzardare e concederci vacanze da sogno pur di non rimanere chiusi in casa a subire il bombardamento mediatico sul prezzo del grano, sul rischio della chiusura dei rubinetti del gas, sulla conta dei casi COVID positivi, sulla disumana visione dei morti in una guerra che, solo apparentemente, è lontana dai nostri confini.

Confini geografici ma soprattutto confini umani che nell’era della globalizzazione hanno messo in discussione  la coniugazione del NOI e del VOI, dell’Io e del TU. “NON IO MA NOI” è impresso nei muri di una Procida colma di turisti accolti da questa meravigliosa località eletta Capitale italiana  della Cultura 2022. Cultura che, oggi più che mai, ci impone di interrogarci sul senso del NOI, sulla condivisione, la reciprocità e lo scambio. Cultura che rappresenta il faro che dovrebbe illuminare la nostra via anche quando siamo in vacanza affinché la nostra mente possa godere della straordinaria potenza della ricerca di nuovi significati che possano dare avvio ad un nuovo modo di concepire il “bene comune”.
“Bene comune” che è la chiave che apre la porta che ci conduce a vivere una migliore qualità di vita e una vacanza 2022 all’insegna della spensierata voglia di bellezza.

 

Maura Ianni

Psicoanalista, Docente Universitario