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Leggo da Agi una dichiarazione del presidente degli Albergatori dell’associazione Federalberghi, Bernabò Bocca “Paradossalmente in questo momento è più difficile trovare dipendenti che clienti”.

Vorrei fare delle piccole considerazioni dettate dall’avere speso oltre quarant’anni della mia vita tra i lavoratori dl turismo.

Egr. dott. Bernabò bocca “non so se è a conoscenza che in tutti gli alberghi italiani va ormai di moda la esternalizzazione e la terziarizzazione frutto di una degenerazione della politica imprenditoriale del settore del turismo. Lei mentre traccia un quadro positivo per la domanda turistica, lancia l’allarme per la carenza di personale, in vista dell’estate. Dicendo: “È difficilissimo per gli hotel reperire personale”. Una situazione che si aggiunge ai problemi dovuti al Covid: non solo è arduo sostituire un dipendente che resta a casa per 10-12 giorni ma non si trovano gli stagionali, caro bernabò non si trovano schiavi che vengono a lavorare a sei euro ora.

Dott. Bocca: Forse, e lo spero, lei sa che il settore del turismo aveva messo in piedi strumenti che attraverso i contratti collettivi, i contratti prima aziendali poi provinciali, attraverso gli strumenti bilaterali formavano lavoratori in lingua, portamento, etc..  per questo il lavoratore investiva su se stesso,di conseguenza i lavoratori si fidelizzavano agli alberghi e l’albergo per loro era la seconda casa.

Poi la politica delle Iene Ridens ha dato inizio ad una politica scellerata di dismissione della gestione diretta dei servizi all’interno degli alberghi per avviare la politica delle esternalizzazioni dei servizi e della terziarizzazione con l’ingresso di cooperative che, è vero hanno abbattuto non poco il costo del lavoro ma hanno anche tirato ai lavoratori le classiche SOLE come si definiscono a Roma cioè a un certo punto hanno mollato e sono sparite lasciando il lavoratore con il culo per terra, e gli avvocati a rincorrere fantasmi.

Gli albergatori sono diventati dei semplici palazzinari affidando i servizi degli alberghi nelle mani di cooperative,imprese di pulimento,imprese di manutenzioni o di ristorazione.

Dott. Bocca si dà da solo una risposta quando dice; “Probabilmente succede perché lo stipendio base di un facchino e di una cameriera è simile al reddito di cittadinanza. Gli stipendi sono bassi e il reddito diventa per molti un alibi per non lavorare”.non si può chiedere alle aziende di alzare le retribuzioni: “uno stipendio di mille euro netti costa all’azienda 30 mila euro l’anno. La priorità è allora intervenire sul cuneo fiscale per dare più soldi in tasca ai dipendenti. Se per trovare un addetto devo alzare i salari, non devono farmi pagare più contributi. Considerando che le imprese devono affrontare anche l’aumento dei costi energetici, il costo del lavoro deve essere sostenibile”.

Caro Bocca non so se sa che i contratti di lavoro si sono chiusi, negli ultimi rinnovi, sempre a remissione dei lavoratori,per quei pochi rimasti alle dipendenze degli alberghi, le cito solo: la sparizione dal contratto di lavoro del premio di anzianità il decennale, quindicennale, ventennale etc.. o la norma che prevedeva per lo stagionale quel famoso 10% in più di retribuzione,la mancanza di risultati dai contratti che prevedevano i premi di risultato.

Non entro nel merito del reddito di cittadinanza, delle mascherine ne degli affitti brevi. Sono monocomposito e se vuole la possibilità di reperire personale un modo c’è; bisogna innanzitutto pagarlo, formarlo e fidelizzarlo.

Lo scottex prima o poi passa di moda e i lavoratori di questo settore si sono stufati di fare lo Scottex o come penso io gli schiavi.

Alfredo Magnifico