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Il mondo è in ripartenza, una ripartenza un po’ stordita, dove dobbiamo recuperare fiducia, nel futuro, nella vita.
Si è tornati al bar a fare colazione, al ristorante ma qualcosa è cambiato… c’è timore!
Un timore causato dagli eventi, la guerra Russia-Ucraina e in Israele creano molto sgomento.
Il Covid forse prossimo a tornare a febbraio come da previsioni nefaste, la paura di vivere, nelle palestre, nei cinema e nei locali.

Si è ripartiti ma con una marcia ridotta.
Si lavora se possibile da casa con il supporto informatico.
Molti hanno comprato un collare bianco che simula una camicia mentre sotto si è in pigiama e la vita sociale ne risente.

Nelle aziende, negli uffici, non andando a lavorare i servizi sono in difficoltà, bar interni, mense, la ristorazione vede un grande restringimento degli utenti, la cravatta è scomparsa, gli abiti, così come la vita sociale, il confronto, tutto e accompagnato dal timore.

I sevizi come pulizie e vigilanza in restringimento, si tende a risparmiare e questo meteo così strano e imprevedibile le stagioni non esistono più, il giorno non sai come vestirti, i negozi di abbigliamento sono in crisi totale, non si sa cosa comprare per poter vendere. C’è paura di spendere. Si cerca di prevedere il futuro e ci si contiene. La vita sociale è in trasformazione con tutti i suoi effetti, sull’occupazione, gli investimenti ridotti, la contrazione al consumo, forzata o no.
Le pensioni non congrue al potere di acquisto, per l’effetto della trasformazione sociale causata dall’avvento dell’euro che non ha equiparato quello della lira tanti problemi seri da risolvere. Per tutti. Per il governo. Per la politica. Non si sa bene come fare, come tornare indietro e ricreare un’equiparazione congrua atta a ripristinare un effetto positivo sui consumi e sulla serenità delle persone.

Tante cose e temi su cui ragionare, riflettere, studiare e su cui dover trovare soluzione mentre si è presi a leggere del dott. Giambruno, di dove va, di che macchina ha, etc etc. Perché il gossip vende e la curiosità ci fa passare il tempo.

Il timore contraddistingue il nostro tempo, una volta per rilassarmi andavo a fare una passeggiata per le vie del centro, a via fratina per esempio dove da ragazza mia madre lavorava come sarta in un importante negozio di abbigliamento Osvaldo testa ma oggi ho il timore di uscire, perché ti può cadere dalla finestra un povero pitbull, lanciatosi nell’aere.
Chissà perché questo è il nostro momento…

Dott. Giuseppe Deiana