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#BeatPlasticPollution è il tema scelto quest’anno. Dagli anni Settanta ad oggi la produzione di plastica è cresciuta in modo esponenziale inquinando mare, fiumi, laghi e non solo. Un piccolo decalogo per aiutare l’ambiente.

 

Il 5 giugno 2023 ricorre la Giornata mondiale per l’ambiente, iniziativa globale promossa dal Programma delle Nazioni unite per l’ambiente, per ricordare l’importanza di salvare il nostro Pianeta. Slogan di quest’anno è #BeatPlasticPollution, tutte le attività si concentreranno alla lotta all’inquinamento da plastica. Una giornata che offre l’opportunità di riflettere sulle questioni ambientali e di promuovere azioni concrete, con la consapevolezza che la salvaguardia dell’ambiente è una responsabilità soprattutto verso le generazioni future.

“La ricorrenza vuole ribadire la necessità di vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura – dice Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia – poiché le risorse sono limitate e devono essere salvaguardate. È fondamentale – continua il Presidente – prenderci cura della nostra casa comune, e questo che si può fare attraverso piccoli e semplici gesti quotidiane, a partire dal modo in cui mangiamo, viviamo, lavoriamo, ci muoviamo o investiamo. È importante essere consumatori informati e consapevoli, in grado di effettuare scelte giuste e sostenibili. Per questo Konsumer è in prima linea nella formazione e l’informazione dei cittadini, al servizio della comunità per un futuro più green”.

Il nostro pianeta sta soffocando dalla plastica, nonostante abbia degli usi preziosi, siamo diventati dipendenti dai prodotti in plastica monouso, con gravi conseguenze ambientali, sociali, economiche e per la salute. In tutto il mondo, ogni minuto vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica, mentre ogni anno vengono utilizzati fino a cinque trilioni di sacchetti di plastica. Le materie plastiche, comprese le microplastiche, sono ormai onnipresenti nel nostro ambiente naturale. Stanno diventando parte della documentazione fossile della Terra e un indicatore dell’Antropocene, la nostra attuale era geologica.

Ma dove viene impiegata tutta questa plastica? Secondo i dati del rapporto del Programma delle Nazioni Unite (UNEP) per l’ambiente dal titolo “Chiudere il rubinetto: come il mondo può mettere fine all’inquinamento da plastica e creare un’economia circolare” circa il 36% di tutta la plastica prodotta viene utilizzata negli imballaggi, compresi i prodotti in plastica monouso per contenitori per alimenti e bevande, di cui circa l’85% finisce in discarica o come rifiuto non regolamentato. Inoltre, circa il 98% dei prodotti in plastica monouso sono prodotti da combustibili fossili o materie prime vergini. Si prevede che il livello delle emissioni di gas serra associate alla produzione, all’uso e allo smaltimento delle plastiche convenzionali a base di combustibili fossili crescerà fino al 19% del bilancio globale del carbonio entro il 2040.

Ma dove finiscono i rifiuti di plastica? Mari, fiumi e laghi li trasportano dalle profondità dell’entroterra al mare, rendendoli i principali contributori all’inquinamento degli oceani.

Nonostante gli attuali sforzi, si stima che attualmente nei nostri oceani si trovino da 75 a 199 milioni di tonnellate di plastica. Cosa possiamo fare concretamente allora?

Tieni a mente piccole e semplici regole per tenere pulito l’ambiente in cui vivi dalla plastica:

 

  • Non abbandonare la plastica per terra, sulle spiagge e non gettarla nel mare o lungo fiumi e laghi;
  • Acquista in modo sostenibile. La prossima volta che esci a fare la spesa, scegli cibo senza imballaggi di plastica, porta una borsa riutilizzabile, acquista prodotti locali e riempi i contenitori per ridurre i rifiuti di plastica e l’impatto sull’ambiente. Non usare pellicole di plastica per conservare il cibo, preferisci contenitori riutilizzabili;
  • Riduci l’uso di bottiglie di plastica. Porta in ufficio una borraccia di alluminio o in casa utilizza per la tavola brocche di vetro che riempirai con acqua del rubinetto;
  • Usa e riusa il vetro
  • Elimina l’uso di piatti e bicchieri di plastica monouso;
  • Non disperdere nell’ambiente mozziconi di sigarette
  • Utilizza detersivi sfusi. Evita dentifrici e scrub che possono contenere microplastiche
  • Usa pannolini lavabili, coppette mestruali e spazzolini da denti fatti in bamboo
  • Prediligi cosmetici plastic free
  • Viaggia in modo sostenibile

 

Il legame tra plastica e turismo non è casuale. Otto turisti su dieci visitano le zone costiere e aggiungono rifiuti agli otto milioni di tonnellate di plastica che entrano negli oceani ogni anno Molti hotel utilizzano kit di cortesia con bottiglie di shampoo di plastica monouso, spazzolini da denti e pettini. Allo stesso tempo, le navi da crociera scaricano in mare grandi quantità di acque reflue cariche di microplastica. E il rischio dell’aumento di questo tipo di inquinamento è reale se, secondo i dati dell’Onu, gli arrivi turistici internazionali tra il 1980 e il 2019 sono passati da 177 milioni a quasi 1,5 miliardi all’anno. Da qui l’importanza, sottolineata dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e dal World Travel & Tourism Council, della necessità di coordinare azioni, politiche e infrastrutture per guidare il settore verso la circolarità. Secondo gli esperti intervenire è più urgente che mai. I rifiuti di plastica nel nostro ambiente possono persistere per secoli. La maggior parte degli oggetti in plastica non scompare mai del tutto, semplicemente si rompono in pezzi sempre più piccoli. Queste microplastiche possono entrare nel corpo umano attraverso l’inalazione e l’assorbimento e accumularsi negli organi. Dobbiamo riutilizzare, riciclare, riorientare e diversificare i nostri sistemi. Solo così, potremo tenere la plastica fuori dagli ecosistemi e dall’economia. Ognuno deve fare la sua parte!

 

Dott.ssa Annalisa Maiorano