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Il nostro viaggio nei meandri della cultura gastronomica francese prosegue alla scoperta dei celebri Cafè Parisien, locali avvolti dal fascino che trasudano storia, arte e cultura. A cavallo tra l’800 e il ‘900, a Parigi, furono i luoghi d’incontro per eccellenza di artisti, scrittori e intellettuali che qui si incontravano per condividere idee, aspirazioni, progetti.

La grande notizia, amici miei, è che alcuni di questi locali sono riusciti a resistere al tempo e sono ancora lì, aperti al pubblico, conservando la stessa atmosfera di epoche passate e custodendo gelosamente tra le proprie mura le incredibili e affascinanti storie vissute attraverso i secoli. Insomma, per comprendere al meglio la cultura enogastronomica francese, è d’obbligo accomodarsi in uno di questi antichi Café e immergersi in un’esperienza davvero unica nel suo genere.

Dopo aver consultato un po’ di amici ed essermi documentato sull’argomento, decido di prenotare per pranzo al Café Procope, vero simbolo di Parigi e della cucina d’oltralpe oltre che, probabilmente, il più antico Caffè d’Europa. Lo scelgo anche perché questo locale ha un po’ di Italia nella sua storia, il che lo rende ancora più affascinante per me.

Arrivo al Procope dopo aver attraversato rue de l’Ancienne Comédie, una via del sixième Arrondissement de Paris molto vivace, caratteristica e ricca di librerie, antiquari e gallerie d’arte. Un cameriere mi indica con eleganza e gentilezza il tavolino dove potermi accomodare. Mi guardo intorno e mi ritrovo catapultato indietro nel tempo di qualche secolo: stile barocco con sfarzosi lampadari e arredi storici, una libreria ricca di testi antichi, un’atmosfera che non saprei definire diversamente se non magica. Pur essendo preparato a tanta bellezza non credo ai miei occhi: ovunque le pareti sono impreziosite da opere d’arte, tra ritratti di Illuministi e rivoluzionari, oltre a una gigantografia della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo.

Fa un certo effetto sapere di essere seduto dove un tempo Voltaire, Rousseau e tanti altri illustri personaggi dell’epoca sorseggiavano caffè per ragionare e discutere di arte, letteratura, filosofia e politica. Già, perché questo locale ha una storia incredibile che si tramanda da secoli a Parigi e che, dopo aver fatto mia, non posso non condividere con voi lettori.

La bevanda del caffè era stata introdotta in Francia da un paio di decenni, quando un armeno di nome Grégoire aprì il primo Café nei pressi del Teatro La Comédie-Française, seguendolo poi quando fu spostato nella rue des Fossés-Saint-Germain e diventando un punto di riferimento per attori e addetti dello spettacolo. Nel 1686 il celebre Cuoco Italiano Procopio Francesco Cutò, ristoratore siciliano conosciuto come Francesco Procopio dei Coltelli e poi in Francia come Le Procope, rilevò il locale dandogli il suo nome che oggi, dopo oltre 3 secoli, campeggia ancora sulla sua insegna in un bel corsivo dell’epoca.
Sotto la guida dell’imprenditore italiano, Le Café Procope ebbe un grande successo anche grazie a una geniale invenzione di Procopio: il sorbetto! Luigi XIV concesse a Procopio l’esclusiva di questi “dolci freddi” tramite una “patente reale”, così il locale diventò il più famoso luogo di ritrovo parigino soprattutto per gli intellettuali dell’epoca. Il grande afflusso di Clienti portò presto il locale a trasferirsi in una sede più grande, da cui il Procope non si spostò più.
Fu frequentato anche da Voltaire, Napoleone, Victor Hugo e tanti altri illustri personaggi storici e oggi, seduto in quel locale (non senza un pizzico di soggezione), ci sono io, con tutta la mia curiosità e la voglia di scoprire come Le Procope riesca ancora a tenere alto il suo nome a distanza di secoli dagli antichi splendori.
Decido quindi di proseguire la mia avventura: do un’occhiata al menu e ordino il mio pranzo. Un’entrée a base di escargot di Borgogna (che adoro), per proseguire con una saporitissima sella d’agnello farcita e concludere con una Crème brûlée a dir poco eccezionale. Termina così il mio gustosissimo pasto, sapientemente accompagnato da vini rinomati e magistralmente abbinati al cibo.
Nonostante la vocazione ormai spiccatamente turistica, Le Procope riesce a non tradire le sue origini proponendo il meglio della vera cucina autoctona parigina, preparata in modo eccellente ed estremamente curata nei dettagli. Il prezzo? Decisamente inferiore alle aspettative.

Come concludere? È difficile concludere il racconto di qualcosa che ha avuto inizio nella notte dei tempi e che ancora oggi, e per chissà quanto tempo ancora, continua a produrre suggestioni incredibili. Posso solo dire che Le Café Procope è un locale bellissimo, che ti racconta una storia fantastica e in cui si gusta una cucina eccellente: quoi d’autre? Il Bagno! Esatto, andando alla toilette vi troverete davanti le scrivanie di Jean Jacques Rousseau e di Voltaire… Beh, a questo punto nient’altro da dire: questo locale è una continua scoperta, ma soprattutto un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e ti fa sognare, lasciandoti dentro un ricordo che non andrà più via.

Vincenzo Liccardi
Ceo & Founder – FoodCost in Cloud®