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Eurostat nelle ultime rilevazioni mette in evidenza la crescita della povertà, cioè persone che hanno un reddito inferiore al 60% di quello medio disponibile salendo dal 20% del 2020 al 20,1% del 2021 ne vengono coinvolti oltre 11,84 milioni di persone,la percentuale sale al 25,2 coinvolgendo 14,83 milioni se si considera le persone a rischio esclusione sociale.

Si tratta di persone a rischio povertà o che non hanno accesso a beni materiali o attività sociali o vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa.
Oltre un quarto dei bambini con meno di sei anni vive in famiglia a rischio povertà sono al 26,7% nel 2021 mentre erano al 23,8% nel 2020 la più alta dal 1995 se si tiene conto anche delle famiglie a rischio povertà si arriva al 31,6% dal 27% del 2020.
Nel 2021 789 Milà bambini in età prescolare e 2,85 milioni di minori erano in famiglia con reddito inferiore al 60% del mediano, facenti parte di nuclei con grave privazioni materiale ed esclusione sociale a causa della intensità di lavoro molto bassa.
Una considerazione che mi viene spontanea è che la povertà che affligge un bambino gli crea uno svantaggio e una vulnerabilità nella crescita che si porterà dietro come un trauma per tutta la vita, soprattutto oggi che lo spazio viene occupato dall’effimero,dal di più,privare un bambino dell’essenziale lo porterà ad una strada in discesa verso l’abbandono scolastico e l’esclusione sociale.
Alle trombette, trombe e tromboni della politica suggerirei maggiore attenzione a questo problema.
Alfredo Magnifico