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I Lavoratori Del Gioco Pubblico sono scesi in piazza per 3 motivi’, chiedere alla Giunta Zingaretti e al Consiglio della Regione Lazio di rivedere la legge 5/2013 che significherebbe tra soli 120 giorni la perdita di 16 mila posti di lavoro nella regione”. E’ quanto dichiara in una nota il coordinamento Alleati per la legalità, che raccoglie le più importanti associazioni del settore: Acadi – Confcommercio, Acmi e Astro (aderenti a Confindustria), Agisco, Assotabaccai, Criga, Donne in Gioco, Egp – Fipe, Fit – Federazione Italiana Tabaccai, Sapar, Sts – Sindacato totoricevitori sportivi, Utis.

Cancellare migliaia di attività legali e chiudere i punti gioco pubblico del Lazio significa nei fatti due cose: regalare alla criminalità organizzata milioni di euro con le giocate clandestine e mandare a casa 16.000 lavoratori di cui più della metà donne.

Occorre da parte del consiglio regionale l’assunzione di una responsabilità ben precisa: nel prossimo collegato al bilancio, che sarà approvato entro il 30 giugno, deve essere urgentemente inserita una norma che tuteli lavoratori e imprese del settore e riveda una legge che, sebbene corretta nelle intenzioni, nella sua applicazione diventa un disastro sociale.

Nei fatti la Regione Lazio rischierebbe di essere la responsabile, tra soli 3 mesi, del più grande licenziamento di massa mai visto nella regione, la mobilitazione continuerà per scongiurare tutto questo.

Alfredo Magnifico